lunedì 19 luglio 2010

la giara.....................

PENSIERI IN PRESTITO

di Anna Maria Cherchi

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Quante donne vorrebbero dire:

Sono il tuo attimo fuggente,
quello che prendi per svegliarti,
ma in fondo non conto
proprio niente.




E’ vero, mi rivesti di baci
Ma hai sempre una gran fretta …
mi piacerebbe abitare nel tuo cuore.
O almeno, sotto la maglietta!


non puoi risolvere i problemi
solo volendomi abbracciare.
Che bello il tepore delle mani,
tu, non riesci a immaginare,


capire i tuoi pensieri,
averti come un anello al dito,
Ma Il tuo pensiero Fisso… è sempre quello!
Si proprio quello li..Ormai, una panacea,
Una specie di rimedio universale.


Hai realizzato una sola cosa,
hai impoverito,svuotato, il nostro amore.
A te serviva solo una giara,
Valgo meno del gioco del pallone!

All’ angolo c’ è il negozio di un vasaio
Se vuoi... la puoi comprare!Sono una donna!!!
Aspetto che lo capisca tu!




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MI DICHIARO COLPEVOLE!

Oggi alle 9.38


Mi dichiaro colpevole,Voglio che lo sappia!
Camminavo lungo la collina
All’improvviso uno scroscio d’ acqua,
inizia a cadere, non violenta.

Che sensazione! Ho lasciato mi bagnasse,
non mi pento!

Il suo picchiettio sulla pelle
sino a penetrare nelle ossa,
Che dolce sensazione ho provato!
Ho dimenticato tuttociò che era razionale.

Ogni goccia,
era un fiume che parlava,
anche quando faceva male,
perchè era muto,
Che tenerezza ,
mi guardavi,
Se parlavi,Quello che dicevi… Riscaldava come il sole
A picco a mezzogiorno.

Un ristoro cerco di trovare,
mi immergo nell’ azzurro del tuo sguardo,
sei un mare in crescendo,
quando l’ onda inizia ad agitarsi ,
mi scaraventi in uno scoglio,
da dove non posso più fuggire.

Aspetterò che passi la burrasca,
che scenda l’ alta marea,
che tu in qualche modo
mi salvi.

Sei tu quella pioggia ,
quel sole che brucia,
che scende a picco ,
quel mare chenon riesco ad evitare.
Ti penso, scrivo, la musica suona,
sempre la stessa melodia,mi avvolge
come un nastro di setta
Che lega strette le mie mani, ma
viene giù velocemente,se
quello che mi libera sei tu.

Ora puoi , se vuoi, puoi condannarmi,
La mia sentenza puoi Dirla solo tu!




TI PREGO!
( preghiera ad una sconosciuta)

Tu che puoi salire
Sopra il monte,
dalla luna lasciati baciare,
volgi lo sguardo
verso l’ orizzonte.
Apri le mani,
prova a inondare,
tutta la vallata con le stelle,
perché verso l’ alto
salga il luccichio.
Sciogli i tuoi capelli,
apri le mani,
prendi quello che
non posso avere io!
Manda il tuo respiro,
Inonda il suo corpo,
Deve capire che lo ami,
Digli ciò che senti,…poi
vai verso il pendio,
spicca il volo sopra le sue ali.
Intanto io sogno,sto a guardare,
con lo sguardo rivolto all’ orizzonte,
mi immergo nel solito mare,
ma vorrei essere là dove sei tu,






NON VENIRE GIU’DALLA MONTAGNA!

Sei venuto giù
Dalla montagna
Ti sei diretto in riva al mare,
ti guardi attorno incuriosito
è bello vedere l’ acqua brulicare.
In lontananza
c’è una barca con un tale,
felice di remare
con gran lena,
per un attimo
ti fermi a pensare,
al motivo che ti ha portato lì.
Ti sei avvicinato, scruti il fondo,
pensi: chissà cosa c’è dentro!
Sei tutto bardato,non ti spogli ,
hai i piedi più
Pesanti del cemento.
Ho paura , non ho mai nuotato!
questa è una scusa
proprio bella.
Non puoi saperlo,
non hai mai provato!
Ti siedi aspetti l’ imbrunire
un sole rosso
si immerge in fondo al mare.
È solo un illusione
ciò che vedi,
Sarà anche il sole!
ma non sa nuotare.
16 luglio 2010



CHRIS …La tua musica

È mattino ,
il sole non è spuntato all’ orizzonte
Davanti ho l immensità del mare,
Ancora non si muovono le onde.
Il chiasso
del silenzio mi pervade,
una musica arriva da lontano,
quella che arriva sulla pelle,
scende
dritta sino al cuore,
dentro il cuore vuol vedere,
ha deciso di farlo vibrare.
Le notte mi rapiscono
io grido...
un urlo che non senti,
le notte volano nella aria,
amplificate
ormai da tutti i venti.
Prima che il mare
inizi ad agitarsi,
fermo quest’attimo... eterno
tu ...continua a suonare…
non desidero
vivere un attimo di più
15 luglio 2010





SE IL RAMO …


Guardandomi intorno
mi serviva un ramo secco
per scavare.

quando eri un fiore,
per non volerti cestinare
ti hanno buttato ,li, per terra.

avevi le spine,
dovevi essere una rosa.

Anche io ho pulito
le sterpaglie, poi
ho pensato di poterti utilizzare,
una prossima volta,
ti ho conficcato,
ai piedi della tomba.







Dopo alcuni mesi ,
hai germogliato
sei fiorita
i tuoi rami
adagiati ,
tutti in terra,
sembrava un grazie,
per non averti cestinato.

Forse hai voluto dire, che un ramo,
se non è abbastanza secco,
germoglia può fiorire,
profumare.

Solo chi è vivo può morire
ma di rinascere non lo decidi tu.