Anna Maria Cherchi: POETA

sabato 10 marzo 2012

POETA

Lo sguardo
disegna il profilo
del suo viso,
come fior di mandorlo,
lo colora di rosa.

Nasce sulle labbra
una poesia,
riversata sui
tasti
del suo piano.

Le parole
rubano il buio della notte.
esaltando
il pulsare delle stelle.

SPERO NON VENGA MAI DOMANI

So che leggi,che mi ami,
ti innamori delle mie parole,
sei turbato vorresti dirmi,
che illumino i tuoi giorni
più del sole,
ti fermi spesso a pensarmi,
ma non puoi dire ciò che pensi,
non puoi dire che mi ami,
che sono penetrata nei tuoi sensi.

Ti guardo...
Fingo di non aver capito,
Ma vorrei dirti che ti penso,
Sei immenso più dell’ infinito.
fai parte ormai del mio universo!

Riesco a leggerti negli occhi,
capire ciò che puoi desiderare.
Affido al profumo
Di una rosa, profumo che il vento
Possa trasportare,
avvolgerti come fossero le mani,
perchè tu capisca ciò che sento,

Abiti ormai nei miei pensieri,
che spargo per tutto il firmamento,
Il tempo fermerò,
come sia ieri,
domani mai possa arrivare!
Potessi almeno stringerti le mani,
Sederci sulla riva sognare
di poterci dire tutto!

Copyright © 2012Annamaria Cherchi
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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ERA UNO SCHERZO!
Hai deciso...!
non vuoi
vedere Viola,
desideri
si stanchi,
non ti chiami,
vorresti
che torni
come era.
provi rimorso,
capisci
che le manchi.
Ricordi il giorno
Che l’ hai conosciuta,
Non pensavi,
non immaginavi che,
prendesse
sul serio
uno scherzo,
che potesse
amare solo te!

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TU SAI…
Non pensare,
dormi
farlo per me…
so che mi vuoi bene.
In una notte piena di stelle,
per una volta
non inseguirò il tempo.
Nel silenzio,
quando chiamerai,
ascolterò le parole
che vorresti dirle.
Tenendoti la mano
sorriderò
delle malinconie
le tue afflizzionil
Tu sai
che il sole nasce sempre,
che importa
se a svegliarti
non sarà un usignolo,
ma il cinguettio dei passeri
che rubano sterpaglie,
addolcirà i pensieri,
e sognerai il giorno
che potrà tornare.

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BACIO RUBATO

Dura un attimo,
il tempo
che una farfalla,
può posarsi sulla mano,
come un bacio
rubato quasi di sfuggita.
Belle labbra!
Parole affidate al vento
volate da un sorriso.
L’argento dei capelli,
non impreziosisce gli anni,
il corpo
è solo uno scrigno
che racchiude il cuore.
Attimo
di primavera,
tepore di un pomeriggio invernale,
le farfalle che terrai in mano,
trovate sulla sabbia,
sono gusci senza vita.

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UN CRISTALLO ABBANDONATO

Anche incrostato
dalla sabbia,
bastava poco
per farti brillare,
una sola carezza con la mano…
Nel tuo dolore
pensavi:
Anche il sole si nasconde
sprofondando
in mare!
E’solo un impressione…
scruta all’orizzonte,
basta che
aspetti l’alba,
il mondo non si ferma,
e i cristalli
continuano a brillare.

LA MIA CITTA'

SOTTO VOCE

Anna Maria Cherchi Cari amici, a proposito di rispetto per le donne. ..E' trascorso un bel pò di tempo dal 17 dicembre del 2010, il giorno che consegnai al mio editore , il signor MAURO ZONZA, il prezzo stabilito per la stampa del mio libro di poesie: ancora aspetto che parte dei libri mi venga consegnato, che per un disguido ancora non ho avuto. Il signor ZONZA non risponde al telefono . Se qualche amico a Cagliari o altrove dovesse incontrarlo, per cortesia ditegli che mi consegni i libri, perchè devo consegnarli a chi me li ha chiesti: non sono superstiziosa e sinceramente pensare che tutto dipenda dal fatto che i soldi glie l' ho consegnati il 17.......... Grazie

TESORO SE PUOI

Tesoro se puoi ,
non caricare
Sulle mie spalle
La colpa di amarti,
La colpa, se guardo le stelle
Vedo i tuoi occhi, tu mi guardi,
la luna inargenta i tuoi capelli
e illumina gli angoli più bui,
il profumo del cisto che respiro,
che penetra nella mia mente,
sei come l’ acqua di sorgente
la sola che mi può dissetare,
per magia fai soffiare il vento,
che serve per potermi accarezzare,
sei il sole che sorge e non tramonta,
per illuminare e vedere anche cose
sconosciute,solo per farmi piacere.
Io dico tutto questo
Ma le dovrei solo pensare,
Ho la colpa di doverle dire
La colpa di volerti amare.

Ho intervistato Annamaria Cherchi

pubblicata da Ciardelli Michele 8 febbraio 2011
O meglio: ho intervistato la poetessa Annamaria Cherchi.

Carissima Annamaria, prima di iniziare la nostra intervista, ti do il benvenuto nella nostra associazione... Prima di iniziare con le mie 20 domande, volevo metterti in guardia. Non saranno domande convenzionali, perché cercheranno di essere quanto più irriverenti possibili. Ti senti pronta ad affrontare le mie 20 domande? Sì? Benissimo, cominciamo subito.

Nel sito www.poesiaedintorni.it si legge che sei sarda (non solo lì, ma un po’ da tutte le parti dove si parli di te!). Una cosa che mi ha molto colpito di voi è che, come scritto anche lì, il sardo è come una mamma che mette orgogliosamente in mostra il proprio figlio, inteso come la terra in cui vive. Cos’ha di speciale la Sardegna, da essere immensamente amata dai suoi abitanti?
Ha la specialità di donarsi, dare a chiunque le ricchezze che le appartengono , di essere madre e mai matrigna.
La cosa che mi ha colpito della tua figura artistica è il fatto che non hai pressoché studiato. Quindi le tue opere, le tue poesie sono interamente emotive... con parole che escono come il primo rivolo che esce dalla montagna, per poi diventare un fiume impetuoso. Al giorno d’oggi quant’è importante l’istruzione? Considerando che hai cinque nipoti.
Considero l’ istruzione una sorta di cesoia in grado di spezzare qualunque catena non renda libera l’ umanità.
chezze che le appartengono , di essere madre e mai matrigna.
Hai scritto o devi ancora scrivere la poesia che ti descrive meglio di tutte le altre? Se sì, me la puoi scrivere?
Una delle prime che ho scritto:

TI HO CONOSCIUTA E POI..
Sei la gioia sei, il tormento sei l’amore.
La primavera,
Sei una viola mai sbocciata,
tu sei morta nel pozzo del mio cuore
Per rifiorire, o Viola mia adorata.

Forse stai per chiedermi: Chi è Viola? Sono io!
L’ eterna ragazza che vive in me.

Hai un blog su Blogspot con un indirizzo curioso:
“i miei pensieri non sono i tuoi pensieri”.
Due volte la stessa parola, pensieri,
che si ripete come a voler dargli ancora più forza.
Qual è il tuo rapporto con loro, i pensieri?

Pensieri come progetto, spesso restano tali ,mancano le norme di attuazione perché possano essere realizzati.

un’altra cosa che ho notato e devo dire apprezzato è il fatto che le tue poesie siano essenziali, immediate. Come se non avessero bisogno di fronzoli, cioè di parole ricercate, o di giri di parole… Vai diretta al sodo. Beh, visto che sei, come mia madre, mamma di sei figli, lo posso capire!!! E’ dettato dalla tua vita, quindi dal vissuto oppure, lo sei sempre stata, essenziale?

Sono sempre stata essenziale , ma penso che tu lo abbia capito anche dalle risposte in questa intervista.

Dovessi definire con un aggettivo la tua poetica, quale useresti? Prima rispondi, poi potrai mandarmi a quel paese per le domande talvolta bislacche che ti ho fatto.
Non posso usarne solo uno ma due: vecchio e nuovo – se esiste il vecchio è perché c’è il nuovo e viceversa.

Un’altra tua poesia inizia così: Ti voglio bene, mi piacerebbe scriverlo mille volte, formare una catasta da incendiare con un bacio, che bruci senza fine. E’ la poesia che hai intitolato “Ti voglio bene”. L’amore è spesso in molte tue poesie. Anagrammando la parola “poesie” e togliendo la i, diventa spose... con cosa si sposa bene la parola amore?

In Sardegna quando si desidera esprimere il massimo dell’ affetto verso un bambino o anche una persona si dice : Sposo /a; è la parola che più di ogni altra esprime l’amore totale.

Il resto della nostra intervista la potete trovare entrando nel nostro sito di cui l'amica Annamaria è un'associata. Avrà fatto bene? Mah... ai posteri l'ardua sentenza. :-)

RICORDI DI UNA MAMMA

Il giorno che ho capito di aspettarti,
Non sai la gioia che ho provato,
Guardandomi negli occhi hai indovinato,
Perché vedevi il loro luccichio.
Abbiamo pensato al suo nome
Se fosse Maria o Alessandro
Il tempo pian piano sta arrivando
Il giorno che devo partorire.
Non si può descrivere la gioia d’ averti
tra le mani e baciarti coi vestitini bianchi
gingillarti e allattarti al seno per dormire
ricordavo la nenia di mia madre,
ho deciso che quella avrei cantato
dondolandoti subito ho intonato
quella che diceva così:
duru duru duru duru
nai pizzinu bellu non si morzat mai.
Poi ti mettevo nella culla,
pensando sempre la stessa cosa
che possa diventare buono e grande
anninnia anninnia
dormi e riposa. Amc 3 luglio 2010

ROBERTO SANTUCCI

Caricato da robertosantucci music in data 18/mar/2011

Fino al Venerdi', giorno in cui avevo deciso di provare Pianoforte, acustica e luci. Era tutto pronto al 100%, anzi fin troppo!Non sembrava vero, infatti non lo era!
Sabato mattina, prestissimo ricevo una telefonata che mi comunica che la Sala era stata occupata, ragion per cui il Recital rischiava di saltare.
Morale: il giorno del Concerto ho potuto provare per 5 minuti il Pianoforte e di conseguenza l'acustica e le luci!
Praticamente ho suonato come si dce in gergo pianistico alla "cieca", senza una sola prova!
Potevo rifiutarmi di tenere il Recital, ma si trattava del Concerto di Natale, ed era stato super pubblicizzato, quindi ho optato di rischiare, cosa che per fortuna si è dimostrata azzeccata, in quanto, a detta della critica il tutto non è stato malvagio, anzi!
Questa è la lampante dimostrazione che il Pianista, nel momento "Live", non è un Robot ma un essere umano come gli altri!
Ve lo propongo molto volentieri con l'ordine di esecuzione. Roberto Santucci. PROGRAMMA

1) White Golden Dreams
2) Anthynea
3) Atlantide Sommersa
4) Salomè
5) Bollicine Astrali
6) Rosso Celeste
7) The End
8) Mercante di Sogni
9) Notturno Romano
10) Foresta Incantata
11) Verde Profondo
12) L'Isola dei Tuoi Sogni